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Il 26 febbraio 2016 gli alunni della sezione internazionale italiano si sono recati all'Istituto italiano di cultura di Strasburgo dove ha avuto luogo un'esposizione proposta da Luciano Chelese (vedi video sur la pagina Facebbok de l'APSIS) ed una conferenza su “L’evoluzione della scacchiera politica italiana 1975-2015” tenuta da Joseph Cadeddu, docente presso l'Università della Lorena.
Nell'esposizione si trova un ventaglio rappresentativo di manifesti illustrati prodotti dalle municipalità ma anche da gruppi di pressione e da organizzazioni militanti per i diritti civili di diverse regioni d’Italia nel periodo 1975-1990.
Questi manifesti hanno tutti come elemento comune quello di promuovere la presa di coscienza collettiva sulle questioni sociali, politiche e culturali.
I temi trattati sono:
- l’ambiente (inquinamento, riciclaggio, nettezza urbana),
- la salute (tossicotipendenza, alcolismo, AIDS),
- la sessualità (diritti delle donne e delle minoranze sessuali),
- la pace e la sicurezza (campagne contro l’istallazione di missili da crociera, terrorismo),
- la cultura (festival, creazione di biblioteche)
- la vita civica (regolamentazione del traffico, urbanistica, armonia razziale).
La diffusione dei manifesti di utilità pubblica è strettamente collegata al decentramento amministrativo che si è verificato in Italia nel 1975. Le autorità locali, che fino a quel momento non avevano avuto dei reali poteri, tutto era deciso da Roma, si sono viste attribuire responsabilità maggiori che includevano la gestione dei servizi sanitari, della protezione sociale, dello sviluppo urbano, delle biblioteche e dei musei locali. Il controllo diretto di queste nuove competenze ha condotto le amministrazioni di numerose città a ricercare delle forme inedite di comunicazione con lo scopo di migliorare il rapporto con la popolazione e di promuovere la sua partecipazione attiva.
=> Il manifesto è diventato il principale mezzo per informare il pubblico dei servizi sociali e culturali che proponevano.
=> Questa mostra sottolinea quindi il rapporto tra il potere dell’immagine e le forme d’intervento del potere politico o associativo che cercano di informare, spiegare, convincere un pubblico considerato come una comunità attiva, critica e responsabile.
I manifesti, di una straordinaria originalità estetica, sono stati realizzati da artisti grafici locali personalmente impegnati in tali cause, invece che da agenzie pubblicitarie.
Accanto all’immagine, le scritte fatte con umorismo, giochi di parole contribuiscono al loro valore e creano un legame tra l’emittente del messaggio e il cittadino.
Essi offrono un’illustrazione sorprendente degli avvenimenti, degli interessi e delle aspirazioni che esistevano in Italia durante questi anni.
Il 26 febbraio 2016 gli alunni della sezione internazionale italiano si sono recati all'Istituto italiano di cultura di Strasburgo dove ha avuto luogo un'esposizione proposta da Luciano Chelese (vedi video sur la pagina Facebbok de l'APSIS) ed una conferenza su “L’evoluzione della scacchiera politica italiana 1975-2015” tenuta da Joseph Cadeddu, docente presso l'Università della Lorena.
Nell'esposizione si trova un ventaglio rappresentativo di manifesti illustrati prodotti dalle municipalità ma anche da gruppi di pressione e da organizzazioni militanti per i diritti civili di diverse regioni d’Italia nel periodo 1975-1990.
Questi manifesti hanno tutti come elemento comune quello di promuovere la presa di coscienza collettiva sulle questioni sociali, politiche e culturali.
I temi trattati sono:
- l’ambiente (inquinamento, riciclaggio, nettezza urbana),
- la salute (tossicotipendenza, alcolismo, AIDS),
- la sessualità (diritti delle donne e delle minoranze sessuali),
- la pace e la sicurezza (campagne contro l’istallazione di missili da crociera, terrorismo),
- la cultura (festival, creazione di biblioteche)
- la vita civica (regolamentazione del traffico, urbanistica, armonia razziale).
La diffusione dei manifesti di utilità pubblica è strettamente collegata al decentramento amministrativo che si è verificato in Italia nel 1975. Le autorità locali, che fino a quel momento non avevano avuto dei reali poteri, tutto era deciso da Roma, si sono viste attribuire responsabilità maggiori che includevano la gestione dei servizi sanitari, della protezione sociale, dello sviluppo urbano, delle biblioteche e dei musei locali. Il controllo diretto di queste nuove competenze ha condotto le amministrazioni di numerose città a ricercare delle forme inedite di comunicazione con lo scopo di migliorare il rapporto con la popolazione e di promuovere la sua partecipazione attiva.
=> Il manifesto è diventato il principale mezzo per informare il pubblico dei servizi sociali e culturali che proponevano.
=> Questa mostra sottolinea quindi il rapporto tra il potere dell’immagine e le forme d’intervento del potere politico o associativo che cercano di informare, spiegare, convincere un pubblico considerato come una comunità attiva, critica e responsabile.
I manifesti, di una straordinaria originalità estetica, sono stati realizzati da artisti grafici locali personalmente impegnati in tali cause, invece che da agenzie pubblicitarie.
Accanto all’immagine, le scritte fatte con umorismo, giochi di parole contribuiscono al loro valore e creano un legame tra l’emittente del messaggio e il cittadino.
Essi offrono un’illustrazione sorprendente degli avvenimenti, degli interessi e delle aspirazioni che esistevano in Italia durante questi anni.